E' trascorso un anno e mezzo dal 7 ottobre 2023. Eravamo ancora agghiacciati per il barbaro attacco di Hamas quando cominciammo ad accorgerci, col passare dei giorni, che la reazione israeliana non era mirata a neutralizzare solo Hamas, né a liberare gli ostaggi, ma a infliggere una punizione collettiva a tutta la popolazione della Striscia. Di più, anche un inasprimento della politica di invasione e persecuzione nei territori occupati. Un anno fa, dopo la pubblicazione di un primo appello, abbiamo realizzato un incontro per ascoltare numerose voci qualificate, invitate a spiegare i vari aspetti della situazione. Il 19 gennaio scorso abbiamo organizzato un secondo incontro, entrambi con vasta partecipazione di pubblico. Nel frattempo i numeri (non smentiti) ci danno i contorni del massacro in atto: circa 50000 morti, il 2,5% circa della popolazione della striscia di Gaza. Sarebbe come se dall'Italia sparisse una regione come le Marche. E oltre ai morti è evidente l'entità di una devastazione materiale e umana a lungo termine. Ma non è solo l'apocalisse di Gaza che ci preoccupa: è anche l'abisso morale in cui sembra precipitare la società israeliana. Un paese ideologicamente spaccato in due, in cui gigantesche manifestazioni di protesta non bastano a limitare un governo saldamente guidato da una persona incriminata per corruzione e frode in patria, e ricercata per crimini di guerra in tutto il mondo civile tranne USA e Ungheria. Una società afflitta da lutto, amarezza, sgomento, paura, come osserva Anna Foa, autrice di "Il Suicidio di Israele". Un esercito che oramai non esita a bombardare veicoli della Mezzaluna Rossa e paramedici, e che costringe quotidianamente dei civili a fungere da scudi umani durante le ispezioni di luoghi pericolosi (come rivelato da Haaretz). Per tutto questo vogliamo continuare ad alzare le Voci Ebraiche per la Pace. Il 25 aprile saremo in piazza a Milano in nome dei valori della Liberazione e quindi anche a fianco dei popoli palestinese e israeliano. |
L'annuncio qui sotto riprodotto del 26 febbraio, che fa seguito a quello pubblicato negli U.S.A. e in Australia, ha suscitato molte reazioni.
Questo articolo dell'Unità del 28/2/2025, in cui si riporta un testo collettivamente elaborato da LəA - Laboratorio Ebraico Antirazzista, esprime perfettamente anche la nostra posizione.
ARTICOLI DI COMMENTO E INTERVISTE SULL'ANNUNCIO PUBBLICATO